corriere della sera del 13/07/07

“Uccise Biagetti”, 15 anni di galera. Civitavecchia, condannato Vittorio Emiliani.

Di Alessandro Capponi

C’è questa scena, quando la sentenza è stata appena pronunciata e Vittorio Emiliani, 19 anni, “colpevole”, viene portato via verso una cella nella quale trascorrerà i prossimi 15 anni: la mamma di Renato Biagetti, della vittima, del ragazzo che  lo scorso agosto fu ucciso con otto coltellate a focene, quella madre, subito dopo la sentenza “che è un primo passo verso la verità”, con lo sguardo ne cerca subito un’altra, di madre. La madre dell’assassino. La guarda e va via.

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il manifesto del 13/07/07

Dura condanna per l’omicidio Biagetti: 15 anni all’assassino.

Di Cristina Petrucci
Ieri sera la sentenza di primo grado per l’uccisione del giovane un
anno fa a Focene, alle porte di Roma. Renato vicino al centro sociale
Acrobax, fu accoltellato a morte all’uscita di una festa reggae sulla
spiaggia. Condanna pesantissima per l’aggressore.

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Lettera a Renato

OGGI AMORE BELLO LA TUA PRESENZA ERA NETTA TRA TUTTA LA GENTE ACCORSA, SISENTIVA LA TUA RISATA HO VISTO I TUOI OKKI SORRIDERE FINO A PIANGERE,PROPRIO COME  FACCIO IO, CI SIAMO GUARDATI ED ACCAREZZATI.
TI SCRIVO PER DIRTI CHE E' STATO ECCITANTE ANDARE AVANTI SENZA MAI FERMARSI.
MI SONO COMPIACIUTA DI NOI CON QUELLO STRISCIONE TRA LE MANI, OGNI TANTO LA NOSTRA STRIZZATINA D'OKKI  D'INTESA E POI AVANTI AD URLARE ” BASTA CON LA VIOLENZA FASCISTA”! LO SO PERFETTAMENTE KE NON TI SEI MAI DIVERTITO TANTO A VEDERMI COSI' IN PRIMA FILA DAVANTI AI TUOI FRATELLI, MA SAI LE MADRI A VOLTE CI TENGONO A FARSI NOTARE ED IO SONO STATA ORGOGLIOSISSIMA DI VOI TUTTI, COSI' BELLI CON LO SGUARDO LIMPIDO E MI SONO RISPEKKIATA IN VOI.
ORA RENATO VORREI DIRTI CHE CI MANCHI MA FORSE NON E' VERO LA TUA PRESENZA E' NETTA TANGIBILE E POI MI PIACE MOLTO PARLARE CON TE! LA NOSTRA ONDA D'INTESA NON E' MAI STATA TANTO PERFETTA COME ADESSO MA AVVERTI TUTTI KE IL PERIODO NON E' BELLO E LA VITA VALE MOLTO, SO KE DEVI ANDARE TI LASCIO TESORO A PROPOSITO A KE ORA TORNI?……
UN BACIO
mamma

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liberazione del 6/07/07

Dopo il raid contro la Banda Bassotti all'Estate romana, un appello al sindaco di Roma perché prenda posizione
Domani il corteo antifascista nel quartiere nero e oggi un sit-in di solidarietà con gli spettatori denunciati
 
«Veltroni, basta con l'equidistanza»
La mamma di Renato sfilerà a Villa Ada
 

di Checchino Antonini
Quello
che succede in città la preoccupa molto perché i fatti di Villa Ada, in
fondo a una scia irrefrenabile di aggressioni razziste, antisemite,
omofobe e fasciste, somiglia troppo a quello che è capitato a suo
figlio nemmeno un anno fa, mentre usciva da una festa reggae sulla
spiaggia di Focene e fu raggiunto dalle coltellate di due ragazzi più
giovani di lui. Stessa età degli squadristi di Villa Ada. «Figli della
stessa cultura, soprattutto», dice Stefania Zuccari,

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A Renato

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Il mio Angelo

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lettera di Stefania, mamma di Renato

27 giugno 2007 ore 12

Che cosa si prova ad essere madre di un figlio morto, molte volte me lo hanno chiesto in questi mesi prima di tutto ed in ogni caso sento di essere madre, che cosa e' essere madre? Un amore immenso per la vita per tutti i ragazzi per i loro ideali.
Per tanti anni sono stata solo una madre che lavorava e li vedeva crescere, ad occhi socchiusi per non farsi scorgere notava le loro trasformazioni e ne era orgogliosa li vedeva proprio belli, mi ricordavo la tenerezza nell'allattarli e la felicità nel seguire i loro primi passi.
Poi sono cresciuti e con loro gli ideali che gli sono stati trasmessi, pranzi saltati le prime notti che facevano tardi ed io a luce spenta ad attenderli.
Per me essere madre ha significato accogliere i mie bambini nel grembo e farli nascere e poi riaccoglierli di nuovo nel mio grembo e nel mio cuore quali adulti con le loro idee sulla pace sulla kiesa sul terzo mondo, sulla società in cui viviamo.
In quei giorni la mia vita era riflessa nei loro occhi e cambiò, tanti ragazzi circolavano in casa, un mondo diverso da ascoltare comprendere era il profumo della giovinezza, mi rividi ragazza nelle varie lotte erano gli anni 70 tanti ideali e poi figli da allattare.
Ma un giorno fatale una telefonata mi annunciò quello che non avrei mai voluto ascoltare, RENATO il mio amore bello stava morendo, ucciso in maniera così assurda in una calda giornata di agosto.
Un offuscamento totale ed un dolore lacerante poi tutto fu chiaro cominciai ad entrare ne loro mondo e mi sentii di avere tanti figli con cui lottare ed amare, comunicare con loro mi dava serenità abbracciarli era amore.
Condividere le idee e la piazza diventò l'elemento indispensabile per sopportare la rabbia ed il dolore e l'amarezza, tanta strada dovrò ancora fare ma non mi arrenderò mai RENATO te lo giuro.
Sarai orgoglioso di me figlio mio come io lo sono di voi, con amore

stefania


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il 5 luglio sit in al ministero degli interni

La verità non si cancella
Sit-in sotto al ministero dell’interno il 5 luglio dalle 11.00 alle 15.00

Ci sono persone che non hanno dimenticato Genova 2001. Le cariche violentissime e gli abusi di potere per le strade, delle quali nessuno ha ancora pubblica responsabilità. Piazza Alimonda e l’omicidio di Carlo Giuliani da parte di un carabiniere, prima attribuito ad un fantomatico sasso dei manifestanti, poi rapidamente archiviato come legittima difesa. E ancora la mattanza nella scuola Diaz, le finte molotov messe a posta dalla Polizia per giustificare la brutalità dell’intervento, poi addirittura sparite dagli atti del processo contro le forze dell’ordine e ancora le torture e gli abusi nella caserma di Bolzaneto. La catena di comando che ha guidato queste azioni ancora non è stata ricostruita, nessuno si è mai assunto le proprie responsabilità. Nessuno nelle forze dell’ordine, nessuno nella Politica, neanche la commissione di inchiesta su Genova 2001, che era nel programma elettorale dell’Unione è mai stata avviata.

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Omicidio Biagetti, ombre sulle indagini

Cristina Petrucci – il Manifesto

E' stata rifiutata dal tribunale di Civitavecchia la richiesta del
Comune di Roma di costituirsi parte civile nel processo che vede
imputato Vittorio Emiliani, insieme al minorenne G.A., per l'omicidio
di Renato Biagetti avvenuto all'alba del 27 agosto all'uscita di una
dance hall reggae a Focene, sul litorale romano. La richiesta era
avvenuta dopo quasi un anno di silenzio da parte della giunta su un
episodio sintomo di un cambiamento che i quartieri periferici della
Capitale stanno subendo, ne sono testimonianza le parole urlate a
Renato pochi secondi prima di ucciderlo: «Siete di Roma? Tornatevene a
casa vostra». E' stata anche rifiutata la richiesta dell'avvocato della
difesa Bruno di poter sentire in aula due testimoni dell'omicidio e il
carabiniere di Ponte Galeria che all'alba di quella mattina al
l'ospedale Grassi di Ostia non verbalizzò le ultime parole di Renato
Biagetti. Continue reading

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Il comune di Roma non sarĂ  parte civile

(OMNIROMA) Civitavecchia, 28 giu – Il gup (giudice udienza preliminare)
Giovanni Giorgianni, dopo la camera di consiglio, ha rigettato la
richiesta inoltrata dal legale del Comune di Roma per la costituzione
dell'ente come parte civile nel processo per l'omicidio di Renato
Biagetti, in corso di svolgimento al tribunale di Civitavecchia,
avvenuto il 27 agosto del 2006 sul litorale di Focene. "Il giudice ha
ritenuto che la capacità rappresentativa del Comune – spiega l'avvocato
Sabato, legale del Comune di Roma – per l'azione giuridica
Comune-cittadinanza non avesse una determinazione tale da far insorgere
un diritto di risarcimento danni" Continue reading

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