Sparisce
uno dei due coltelli, e riappare la rissa a spiegare – anche se solo in
parte – l’omicidio di Renato Biagetti. Non convincono la parte civile
le motivazioni della sentenza di primo grado per l’omicidio del
ventiseienne romano ucciso nell’agosto del 2006 a Focene, mentre usciva
da una festa reggae sulla spiaggia. Nelle 26 pagine firmate dal giudice
Giorgianni di Civitavecchia vi sarebbero elementi contraddittori. Come
se il cono di luce fosse stato puntato solo sul più grande degli
aggressori. «Costui è stato condannato a 15 anni, il giudice ha
riconosciuto l’intensità del dolo, la volontà omicida in concorso con
un altro, minorenne al momento del crimine, ma – spiegano i legali
della famiglia Biagetti, Arturo Salerni e Luca Santini – dalle
motivazioni sparisce il coltello di quest’ultimo ignorando le
testimonianze dell’altra vittima, ferita a sua volta, e della ragazza
di Renato. In un eccesso di tecnicismo si isolano le coltellate dal
contesto: perché due ragazzi con chiari segni sul corpo (una celtica e
cose del genere, ndr) si avventano contro due ferequentatori dei centri
sociali?». Ma tra le righe della sentenza si parla ancora di
«corrissanti» e della loro presunta «condotta grandemente predisposta
alla lite» per indicare le vittime di un’aggressione a freddo. Una tesi
che la famiglia e il comitato Verità per Renato rigettano da sempre:
«Un omicidio politico non può essere truccato da rissa tra ubriaconi, è
figlio di una cultura razzista e sessista e di una deriva repressiva
che legittima meccanismi di odio. Le ragioni della famiglia saranno
fatte valere in Corte d’appello (se dovesse ricorrervi il ventenne già
condannato), al tribunale dei minori che ha chiesto una proroga delle
indagini sull’altro imputato , e in un processo in sede civile contro
quest’ultimo per consentire una ricostruzione non ambigua dei fatti. E,
se la politica non si espone, la madre e gli amici continuano a
esporsi: il 24 saranno in piazza contro la violenza sulle donne e
cinque giorni dopo a Ferrara per il processo Aldrovandi.
|