Udienza del 28 giugno a civitavecchia

appuntamento alle 8.00 am nel piazzale del cinodromo. Dalle 9.30 in poi al tribunale di Civitavecchia.

di seguito il comunicato. 

 

La mattina del 28 giugno, al tribunale di Civitavecchia, si terrà un’altra udienza del processo a Vittorio Emiliano, accusato, insieme con il minore G.A., dell’omicidio di Renato, avvenuto all’alba del 27 agosto scorso sul litorale di Focene. Nelle udienze precedenti il GUP aveva accettato la richiesta dei difensori dell’imputato di sottoporlo a una perizia psichiatrica, motivata dagli avvocati con una relazione redatta dal personale medico del carcere di Civitavecchia che definiva il ragazzo come “personalità borderline”. Il 28 giugno in udienza queste perizie, svolte dal perito del Pm e dai periti di parte, verranno depositate e discusse di fronte al GUP che valuterà se le capacità di intendere e di volere dell’Emiliani sono intatte e se lo erano al momento dell’omicidio. In caso il ragazzo, quello con la celtica tatuata sul braccio, venisse definito come seminfermo o borderline, otterrebbe uno sconto di pena rilevante. È altamente probabile inoltre che gli avvocati di Emiliani richiedano anche il rito abbreviato, il che comporterebbe in pratica la fine del processo penale in poche, pochissime udienze e senza avere la possibilità da parte dei testimoni di ricostruire i fatti occorsi quella terribile notte di agosto.
Nel corso delle udienze precedenti, invece,  il collegio difensivo dei familiari di Renato aveva  depositato delle dichiarazioni autografe di ben quattro persone che avevano visto Renato rilasciare ai Carabinieri la propria versione dei fatti, la notte del 27 agosto ’06, nella sala del pronto Soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, poco prima di essere portato in sala operatoria, dove poi sarebbe morto. Questi verbali importantissimi per l’accertamento della verità, spariti senza alcuna giustificazione o motivazione, sono poi stati affidati alla memoria di un carabiniere di ponte galeria e solo nell’ultima udienza, quella del 24 maggio, sono stati messi agli atti del processo. Ovviamente per quanto ci riguarda i ricordi vaghi e confusi del carabiniere non hanno alcun valore, e soprattutto resta gravissima l’omissione di questa prova, come il mancato ritrovamento del secondo coltello che ha ucciso Renato e ferito Paolo, come i favoreggiamenti di amici e parenti dei due il cui elemento più evidente sono i biglietti aerei già pronti per Santo Domingo prima dell’arresto. In ritardo, ma siamo finalmente riusciti ad avere l’appoggio pubblico del Comune di Roma, che si è costituito parte civile nel processo, e abbiamo avuto conferma dell’appoggio umano e politico dell’ANPI, anch’essa parte civile nel processo.

Abbiamo denunciato fin dai primissimi giorni il gravissimo clima di intolleranza e fascismo in cui è nato questo omicidio, come la collusione evidente tra chi ha portato avanti le indagini, i carabinieri, e il padre dell’Emiliani di stanza proprio al commissariato che ha svolto le prime indagini. Il punto è sempre lo stesso: da Genova in poi, ma in fondo da sempre, quando sono coinvolte le forze dell’ordine, i verbali e le prove spariscono, le testimonianze si alterano, l’omertà la fa da padrona. Siamo sempre più vicini a Heidi Giuliani e ai genitori di Federico Aldrovandi. Siamo sempre più orgogliosi di sostenere queste madri coraggiose e determinate, come Stefania.
E il 28 saremo di nuovo fuori all’aula del tribunale, sempre più consapevoli e convinti che verità e giustizia vadano cercate e urlate fuori dai luoghi viziati della Giustizia. Come sempre abbiamo fatto, accompagneremo Stefania, Dario e Laura per far loro sentire tutto il nostro calore, il nostro affetto e la nostra forza. Ma anche perché condividiamo con loro fino in fondo questo processo, che è già politico, e che deve essere sempre più pubblico, perché riguarda tutti e tutte noi. Giorno dopo giorno.
È difficile, doloroso e impegnativo.
Ma siamo certi che i compagni e le compagne del movimento ci saranno, per far sentire a noi e alla famiglia di Renato tutta la forza che in queste situazioni siamo capaci di sprigionare, insieme.

Con tanta rabbia, con tanto amore
Con Renato nel cuore

i/le compagne del LOA Acrobax, i familiari di Renato, l’associazione “I sogni di Renato”

Civitavecchia, conferenza stampa il 28 giugno ’07 presso il Tribunale di Civitavecchia.

La mattina del 28 giugno, al tribunale di Civitavecchia, si terrà la terza udienza del processo a Vittorio Emiliano, accusato, insieme con il minore G.A., dell’omicidio di Renato, avvenuto all’alba del 27 agosto scorso sul litorale di Focene. Nelle udienze precedenti il GUP aveva accettato la richiesta dei difensori dell’imputato di sottoporlo a una perizia psichiatrica, motivata dagli avvocati con una relazione redatta dal personale medico del carcere di Civitavecchia che definiva il ragazzo come “personalità borderline”. Il 28 giugno in udienza queste perizie, svolte dal perito del Pm e dai periti di parte, verranno depositate e discusse di fronte al GUP che valuterà se le capacità di intendere e di volere dell’Emiliani sono intatte e se lo erano al momento dell’omicidio. In caso il ragazzo, quello con la celtica tatuata sul braccio, venisse definito come seminfermo o borderline, otterrebbe uno sconto di pena rilevante. È altamente probabile inoltre che gli avvocati di Emiliani richiedano anche il rito abbreviato, il che comporterebbe in pratica la fine del processo penale in poche, pochissime udienze e senza avere la possibilità da parte dei testimoni di ricostruire i fatti occorsi quella terribile notte di agosto.
Nel corso delle udienze precedenti, invece,  il collegio difensivo dei familiari di Renato aveva  depositato delle dichiarazioni autografe di ben quattro persone che avevano visto Renato rilasciare ai Carabinieri la propria versione dei fatti, la notte del 27 agosto ’06, nella sala del pronto Soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, poco prima di essere portato in sala operatoria, dove poi sarebbe morto. Questi verbali importantissimi per l’accertamento della verità, spariti senza alcuna giustificazione o motivazione, sono poi stati affidati alla memoria di un carabiniere di ponte galeria e solo nell’ultima udienza, quella del 24 maggio, sono stati messi agli atti del processo.
I familiari di Renato Biagetti, congiuntamente al collegio difensivo composto dagli avvocati di parte civile Maria Luisa D’Addabbo, Arturo Salerni e Luca Santini, e all’Associazione Culturale “I sogni di Renato” invitano tutti a partecipare alla conferenza stampa che seguirà all’udienza del processo del 28 giugno, presso il Tribunale di Civitavecchia.

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