e-polis dell’08/05/07

Al via la perizia psichiatrica sul killer di Renato biagetti.
Il Gip ha disposto la verifica su una presunta “personalità borderline” riscontrata a Vittorio Emiliani, imputato per l’omicidio avvenuto il 27 agosto 2006. Saranno acquisiti anche i verbali con le ultime dichiarazioni rilasciate dalla vittima
Di Valentina MarsellaVerificare attraverso una perizia psichiatrica se Vittorio Emiliani, imputato per l’omicidio del 26enne Renato Biagetti, avvenuto a Focene, nei pressi dei Fiumicino, il 27 agosto del 2006, sia capace di intendere e di volere. Ma soprattutto acquisire agli atti le dichiarazioni rilasciate al pronto soccorso dalla vittima prima di morire. È quanto stabilito dal Gip di Civitavecchia Giovanni Giorgianni, al termine di una lunga Camera di consiglio. Una decisione presa dopo l’audizione delle parti e che precede l’udienza del 24 maggio, in cui verranno nominati i periti di parte e del tribunale che dovranno eseguire la perizia psichiatrica sul killer di Biagetti, prima rinchiuso nel carcere di Civitavecchia e ora in quello di Rebibbia. In quella stessa udienza, ha precisato Maria luisa D’Addabbo, legale della famiglia della vittima, verranno stabiliti anche i tempi tecnici per l’espletamento della perizia, per la quale ci vorranno almeno due mesi. La D’Addabbo ha espresso soddisfazione per la decisione del giudice che ha accolto la richiesta dell’accusa di “verificare dove siano finiti i verbali con  le trascrizioni delle dichiarazioni di Renato Biagetti registrate dai carabinieri nel pronto soccorso attualmente mancanti fra gli atti delle indagini”. Diversa invece la reazione della madre della vittima, Stefania Zuccai, che alla notizia delle decisione di disporre una perizia psichiatrica sull’Emiliani ha commentato. “Un seminfermo mentale non prenota il giorno dopo l’omicidio biglietti aerei per santo domingo, né si preoccupa di nascondere ed interrare l’arma del delitto.”

 Dolore e rabbia anche negli occhi della fidanzata laura, presente la sera dell’omicidio, e di una trentina di ragazzi appartenenti al centro sociale “Acrobax”, amici del ragazzo. Tutti hanno atteso fuori dall’aula l’esito dell’udienza, ricordando inevitabilmente  la tragica sequenza di quella sera d’inizio estate, quando Renato, un ingegnere di 26 anni, che si trovava con la fidanzata e un amico, fu accoltellato vicino allo stabilimento balneare “Buena Onda” di Focene. A chiedere la perizia è stao il legale dell’omnicida, l’avvocato Bruno Pierfrancesco, accanto al quale c’era Emiliani, scortato da tre agenti e sorretto da due stampelle, essendo in attesa di un’operazione al femore. Con lui c’erano anche il padre e alcuni amici. La perizia richiesta da legale della famiglia Emiliani si baserebbe su alcune cartelle cliniche elaborate dal personale medico del carcere di Civitavecchia e Rebibbia a partire dal 30 agosto 2006 e fino a febbraio scorso. Attestati sanitari nei quali si evidenzia una “caratteropatia border line di Vittorio Emiliani”. Una tesi che la madre di Biagetti definisce una “cosa studiata e premeditata, perché non c’è stata colluttazione prima dei coltelli”. Dello stesso parere gli amici del centro sociale Acrobax che esprimono dubbi “sullo svolgimento delle indagini per la parentela dell’imputato con agenti delle forze dell’ordine che hanno effettuato le indagini”. Per tenere alto il livello di attenzione sulla vicenda hanno organizzato per domenica alla exSnia viscosa in via Prenestina una serata per presentare il primo Cd audio autoprodotto dall’Acrobax.

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