Comunicato 3 maggio 2007

Il 3 maggio si apre il processo per l'omicidio di Renato Biagetti avvenuto a Focene all'alba del 27 agosto 2006, a seguito di una gratuita e brutale aggressione perpetrata da due giovani di 17 e 19 anni all'uscita di una festa reggae sulla spiaggia.

Quella notte Renato, la ragazza e un loro amico si apprestavano a tornare a casa quando nella via antistante il Buena Onda vennero aggrediti senza alcun motivo da due giovani sconosciuti scesi da un' auto con i coltelli in mano.La vita di Renato finisce poche ore dopo all'ospedale Grassi di Ostia : la perizia medica afferma che il suo corpo è stato attinto da 8 coltellate di cui almeno 6 dirette a punti vitali tramite un coltello a serramanico della lunghezza di 9 cm.

A seguito di quanto accaduto, da parte delle famiglie dei due imputati, non sono mai arrivati segnali di cordoglio, ne pubblici ne privati, ai familiari di Renato, laddove invece a ridosso di quell'evento  la mobilitazione, il sostegno e la solidarietà di tantissimi si è fatta sentire sia sui giornali che nelle strade.

Ci duole inoltre dire che nelle scorse udienze svoltesi a Roma l'atteggiamento dei familiari e degli amici dei due imputati, presentatisi in molti ed in modo ostile ed irrispettoso (acclamavano e  sostenevano indisturbati gli assassini di Renato) fuori dalle aule del tribunale, è stato ulteriore motivo di dolore e offesa per tutti coloro che amavano Renato e la sua vita.

Il prossimo 3 maggio, alle ore 9:30, presso il tribunale di Civitavecchia si aprirà il processo all’ Emiliani, il maggiorenne, figlio di un Carabiniere,  accusato di :

1) omicidio volontario in concorso con il minorenne;

2) art. 699 c.p.,  ovvero l’essere uscito di casa armato di arma bianca;

3) lesioni gravi all'amico di Renato con l’aggravante dell’uso di arma bianca, e non tentato omicidio come aveva chiesto l’accusa.

In questo processo si potranno costituire parte civile, come persone offese la madre, il fratello, il padre e l'amico di Renato anche lui accoltellato durante l'aggressione.In questa sede esiste la possibilità che la difesa si avvalga del rito abbreviato, il che comporterebbe lo sconto di un terzo della pena e che la sentenza venga emessa dal giudice dell’udienza preliminare senza arrivare al dibattimento in Corte d’Assise, tutto viene deciso in base alle carte in una paio di udienze, a partire da queste imputazioni, senza sentire testimoni e senza raccogliere ulteriori prove.

I riflessi di questo processo inoltre peseranno sul processo al tribunale dei minori in cui, nel giudizio, si sommano le attenuanti del minorile e in cui non vengono ascoltati testimoni, ma si possono solo presentare delle memorie.Ribadiamo la nostra indignazione per la modalità con cui sono state svolte le indagini da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo di cui fa parte, da diversi anni, il padre dell'imputato.

Anche chi non è avvezzo a questo tipo di situazioni lo definirebbe un evidente conflitto d'interessi. Per non parlare del fatto che i due imputati avessero in tasca un biglietto aereo per un paese senza l'estradizione con l'Italia.Nonostante ciò non crediamo che l'accanimento giudiziario possa compensare il vuoto che la morte di Renato ha lasciato in tutti noi e in questa società, non smetteremo di monitorare e raccontare lo svolgimento di questo processo perchè il silenzio e l'oblio non cadano sulle aule di tribunale e sulla storia di Renato.  

Associazione Culturale “I sogni di Renato”,la famiglia, gli amici e le amiche, i compagni e le compagne.

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