Omicidio di Focene, il mistero del verbale scomparso.
Renato Biagetti fu interrogato prima di morire, ma nelle carte processuali non risulta.
di Alessandro Capponi
CIVITAVECCHIA- "Ma come è possibile?" ripete Laura. Sono passati otto mesi da quando ha visto il suo Renato ammazzato a coltellate a pochi metri da una spiaggia di Focene, dopo una festa, colpito otto volte sei delle quali dirette a punti vitali, due al cuore. Oggi, otto mesi dopo, davanti all'Aula B del tribunale di Civitavecchia, Laura ripete che "all'ospedale di Ostia, al Grassi, i carabinieri hanno verbalizzato l'interrogatorio, li ho visti e li hanno visti gli altri che erano con noi quella maledetta mattina". Era l'alba del 27 agosto 2006, al Grassi: Renato Biagetti, 26 anni, ingegnere, morì poche ore dopo. Ma quando arriva parla eccome. "Agli atti- dice l'avvocato della vittima, Maria Luisa D'Addabbo- le sue dichiarazioni non ci sono. Oggi abbiamo chiesto e ottenuto dal Gup, Giovanni Giorgianni, un'integrazione probatoria finalizzata all'acquisizione di quei verbali". Perchè le ultime parole dette da Biagetti prima di morire, adesso, sembrano sparite.
Udienza preliminare del processo per l'omicidio di Renato Biagetti: la scorsa estate se ne parlò molto, tutto quel sangue in riva al mare, e poi per l'assenza di una motivazione, per quanto futile; gli amici di Renato parlarono di aggressione di stampo politico, per via del fatto che quel chiosco, il "Buena Onda",è gestito da compagni di Rifondazione, e perchè i due, a Focene, vennero descritti come due schierati a destra. Alla sbarra, oggi, c'è uno dei due aggressori, Vittorio Emiliani, 19 anni, cammina con le stampelle per via di un vecchio incidente, ha un padre carabiniere che osserva tutto a distanza; l'altro, minorenne, quello che ha una croce celtica tatuata , è ai domiciliari. Emiliani è accusato di omicidio volontario, porto di coltello, lesioni gravi per le ferite inferte all'amico di Renato. Ha un maglione carta da zucchero e i capelli sistemati, la riga da una parte. per la difesa è una "personalità borderline, come dimostrato anche dalle diagnosi eseguite appena entrato in carcere. Per questo abbiamo ottenuto una perizia psichiatrica". La mamma di Renato, Stefania Zuccari, esce dall'aula e dice che "un seminfermo mentale non prenota il giorno dopo l'omicidio biglietti per Santo Domingo…" Sembra che siano stati arrestati così, perchè l'agenzia viaggi ha chiamato la Finanza: "Ci hanno chiesto due biglietti per un paese che non consente l'estradizione."Familiari di vittima e quelli dell'accusato sono lontani: "Non hanno mai neanche chiesto scusa- dice la madre di Renato- e solo oggi mi è stato chiesto se volevo parlare col padre del ragazzo, ma ho detto di no." Quell'uomo è un carabiniere, in servizio proprio a Focene: le indagini le hanno condotte i suoi colleghi. La difesa esclude implicazioni politiche, gli avvocati parlano di una rissa, dicono che i loro assistiti si sono difesi.
l'autopsia effettuata sul corpo di Renato elenca le coltellate e dice che due "attinsero l'emitorace sinistro e penetrarono profondamente nel torace producendo lesioni viscerali". Per spiegare: il manico del coltello è arrivato nella carne. "Due coltellate penetrarono a livello del gomito e dell'avanbraccio e, pertanto, possono essere interpretate come limitate dall'azione di difesa".
Era l'alba di una mattina di agosto, Renato Biagetti, in terra, cercava di difendersi.